You are currently browsing the tag archive for the ‘cinismo’ tag.
In questi giorni mi è stato detto che, sentimentalmente parlando, sono peggio della grande muraglia circondata da carri armati carichi di nitroglicerina, pronti ad esplodere alla prima vibrazione di un tentativo di approccio. In altre parole pare che io sia sulla difensiva potente, algida e fredda donna che non vuole aprirsi al mondo che la circonda.
O almeno questa è la proiezione di me che do, secondo due o tre persone.
La penso così? Condivido questo pensiero? Parzialmente.
Mi rendo conto di non essere una persona facile. Ammetto di avere il mio bel muro che mi circonda (di design e all’avanguardia naturalmente!). Però credo che sia naturale e sano che ci sia.
Adolescenza a parte, quando la necessità di identificazione nel gruppo è quasi un’esigenza fisiologica ( e già amavo farmi i cavoli miei), crescendo si diventa selettivi: non ci piacciono tutti ne vogliamo piacere per forza a tutti.
Come mi ha detto un amico “le mine e le cariche esplosive sono tutte mappate” e la chiave per il libero accesso alla mia persona la do a chi piace a me.
Parto dal presupposto che ognuno deve essere se stesso e affrontare il mondo con un sorriso. se ci si imbatte in qualche mina si sta probabilmente intraprendendo un sentiero che non ci compete.
Il tempo e la qualità delle relazioni sociali sono forse l’unica vera fonte di ricchezza che oggi abbiamo. Sprecarli è da incoscenti.
Non credo di essere cinica se il mio pensiero si basa su concetti semplici.
Io semplicemente seleziono.
Lo faccio ad ogni livello relazionale: dal passante per strada alla persona a cui diamo noi stessi. Si tratta di diversi livelli di intimità.
Ci sono persono ad esempio per le quali potrei costruire ponti se necessario, altre con cui non voglio neppure relazionarmi superficialmente.
Ho imparato a capire dove investire le mie limitate energie, accettando i miei e gli altrui limiti. Non possiamo ne dobbiamo piacere a tutti: basta talvolta semplicemente essere educati.
Cerco sempre di accettare e cercare di vedere la persona che mi è di fronte per quello che è.
Talvolta siamo fortunati e troviamo terreno fertile per seminare un futuro, qualunque esso isa: amicizia, stima, amore, collaborazione lavorativa, crescita.
Molte altre volte bisogna semplicemente accettare che il terreno che ci viene offerto non è adatto a ciò che noi abbiamo da dare: un albero di mango non crescerà mai sul cucuzzolo delle alpi, ne una stella alpina all’equatore.
In questa osservazione si scorgono le potenzialità se si guarda bene: possibili futuri che ci dicono che scavando un pò sotto un terreno difficile potremmo trovare la fertilità di un futuro.
E’ doveroso il tentativo: non ci è però dato scegliere se non per noi stessi: se noi scaviamo ma l’altro/a continua a buttare sassi sopra non ci resta che guardare oltre.
In questo giorno di solstizio d’inverno, giorno dove il letrago è l’ozio servono per accudire quei semi che sbocceranno in primavera, non ci resta che sognare e guardare avanti, lasciando che le cose scorrano e trovino la loro pace.
Buon inverno e speriamo che nevichi!