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Buongiorno, eccoci al primo episodio di questa nuova rubrica che virtualmente va in scena ogni domenica sera su Instagram ( cercatemi e la troverete per 24 ore nelle stories – Utente ladymafaldadivenicebeach  ),  poi in settimana viene messa nero su bianco su questo blog.

E’ una rubrica fatta per ridere, per esorcizzare ciò che ci accade nel tentare di approcciarci all’altro, con evidenti scarsi successi.

E’ una rubrica per farci aiutare ma soprattutto per farci capire quanto siamo unici e al tempo stessi uguali: il più delle volte si parlerà al maschile, ma molti dei miei personaggi valgono per ambo i sessi; semplifichiamo per dare un carattere, ma troverete personaggi appartenti a varie categorie man mano che si andrà avanti; non sentitevi presi in causa, non c’è risentimento ne accuse, solo quella voglia di prendersi alla leggera e migliorarci.

L’INDECISO

Non sapendo con chi partire, e essendo indecisa pure io, eccolo qua il mio primo caso da trattare. E’ stato facile come bere un bicchier d’acqua.

L’indeciso è quello che ti cerca, ti vuole, pensa che tu gli piaccia ma non lo sa bene neppure lui.

Organizza, è carico di buoni propositi e ottimista, ma in un nonnulla tutto casca come un castello di sabbia.

Non lo fa con cattive intenzioni perchè fondamentalmente non sa neppure lui cosa sta facendo. Semplicemente dopo avreti dato un agoniato appuntamento venti minuti prima si ricorda di duemila altre cose che aveva da fare, tra cui il compleanno della trisavola pluricentenale a cui lui non può dire di no: sono scuse ma dette per non ferirti, per non ferire se stesso.

Ora, se non sai cosa provi, perchè non ti fermi un attimo e respiri? Perchè non la smetti di mettere il piede in duemila scarpe? Perchè non cerchi di parlare almeno almeno prima con te stesso?

Mi rendo conto che non è semplice: affrontare l’insicurezza è uno dei mali che attanagliano l’umanità da secoli.

Io, noi, probabilmente anche voi, ci rimarrete comunque di sasso di fronte a questo uomo: lui non sa scegliere e allora come si fa? In fondo forse non è colpa sua, ma della vastità delle offerte che il mondo ha da offrire…

Attendo aiuto, semmai potreste darmelo!

 

Ieri sera dopo 30 anni ho rivisto i miei compagni delle elementari!

Già quelle creaturine che mi ricordavo con grembiulini colorati sono in procinto di diventare 40enni e io con loro. Una serata più che piacevole: non prendetevela a male ma un po’ d’ansia c’era, non ci si vedeva da troppo tempo! La serata è volata via veloce, abbiamo fatto chiusura della pizzeria (era lunedì sera a Busto Arsizio e le occasioni di far serata per lo più impossibili!). Ho scoperto che i sorrisi che mi riscordavo non sono stati cancellati dalla vita di tutti questi anni. Ho scoperto che stiamo tutti invecchiando alla grande. Ho scoperto che non siamo per nulla differenti da come eravamo a 6 anni – Bendinelli a parte che ora non smette di sorridere! – e che i tratti del nostro carattere che ci contraddistinguevano da piccoli sono rimasti intatti.Ho riscoperto un gruppo di amici, che avevano preso solamente percorsi alternativi dal mio. Ho riscoperto il nome di alcuni visi che ho visto in foto per anni senza mai associarli a un cognome. Ho riscoperto angoli della memoria che erano semplicemente impolverati.

Che dirvi? Grazie.

Grazie per le risate. Grazie per la leggerezza. grazie per le cavolate dette. Grazie pr un viaggio nel passato che non è stato nostalgico ma divertente. Grazie per tutto il limoncello versato. Grazie Gabriele per i miei libri restituiti. Grazie Marco per il riassunto alternativo di quello che è successo negli ultimi anni. Grazie Katia per Tobba, Nicolis te ne sarà grato a vita. Grazie Morena per essere stata tra le più amate, e la più uìignara della cosa,  dagli uomini della classe in quegli anni. Grazie Emanuela per quel ricordo indelebile di lotta contro chi era antipatico. Grazie Paolino per essere sempre te anche se non sei più il più piccolo tra di noi. Grazie Mauri Per averci riportato alla marinella e a tutte le giocate fatte insieme. Grazie Fabrizio per il sorriso incessante a bilanciare 5 anni di incazzature. Grazie Nicolis per il tuo slancio verso Tobbà! e grazie Paolo per non averci dimenticato e averci ricordato con occhi diversi la nostra infanzia.

A prestissimo giovini!

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In questi giorni mi è stato detto che, sentimentalmente parlando, sono peggio della grande muraglia circondata da carri armati carichi di nitroglicerina, pronti ad esplodere alla prima vibrazione di un tentativo di approccio. In altre parole pare che io sia sulla difensiva potente, algida e fredda donna che non vuole aprirsi al mondo che la circonda.

O almeno questa è la proiezione di me che do, secondo due o tre persone.

La penso così? Condivido questo pensiero? Parzialmente.

Mi rendo conto di non essere una persona facile. Ammetto di avere il mio bel muro che mi circonda (di design e all’avanguardia naturalmente!). Però credo che sia naturale e sano che ci sia.

Adolescenza a parte, quando la necessità di identificazione nel gruppo è quasi un’esigenza fisiologica ( e già amavo farmi i cavoli miei), crescendo si diventa selettivi: non ci piacciono tutti ne vogliamo piacere per forza a tutti.

Come mi ha detto un amico “le mine e le cariche esplosive sono tutte mappate” e la chiave per il libero accesso alla mia persona la do a chi piace a me.

Parto dal presupposto che ognuno deve essere se stesso e affrontare il mondo con un sorriso. se ci si imbatte in qualche mina si sta probabilmente intraprendendo un sentiero che non ci compete.

Il tempo e la qualità delle relazioni sociali sono forse l’unica vera fonte di ricchezza che oggi abbiamo. Sprecarli è da incoscenti.

Non credo di essere cinica se il mio pensiero si basa su concetti semplici.

Io semplicemente seleziono.

Lo faccio ad ogni livello relazionale: dal passante per strada alla persona a cui diamo noi stessi. Si tratta di diversi livelli di intimità.

Ci sono persono ad esempio per le quali potrei costruire ponti se necessario, altre con cui non voglio neppure relazionarmi superficialmente.

Ho imparato a capire dove investire le mie limitate energie, accettando i miei e gli altrui limiti. Non possiamo ne dobbiamo piacere a tutti: basta talvolta semplicemente essere educati.

Cerco sempre di accettare e cercare di vedere la persona che mi è di fronte per quello che è.

Talvolta siamo fortunati e troviamo terreno fertile per seminare un futuro, qualunque esso isa: amicizia, stima, amore, collaborazione lavorativa, crescita.

Molte altre volte bisogna semplicemente accettare che il terreno che ci viene offerto non è adatto a ciò che noi abbiamo da dare: un albero di mango non crescerà mai sul cucuzzolo delle alpi, ne una stella alpina all’equatore.

In questa osservazione si scorgono le potenzialità se si guarda bene: possibili futuri che ci dicono che scavando un pò sotto un terreno difficile potremmo trovare la fertilità di un futuro.

E’ doveroso il tentativo: non ci è però dato scegliere se non per noi stessi: se noi scaviamo ma l’altro/a continua a buttare sassi sopra non ci resta che guardare oltre.

In questo giorno di solstizio d’inverno, giorno dove il letrago è l’ozio servono per accudire quei semi che sbocceranno in primavera, non ci resta che sognare e guardare avanti, lasciando che le cose scorrano e trovino la loro pace.

Buon inverno e speriamo che nevichi!

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Ciao Loretta,

io sono Mafalda.

Sono una bimba italiana di 37 anni, vivo a Busto Arsizio e adoro giocare con le costruzioni.

Ho ricevuto il tuo palloncino virtuale e ti rispondo perche’ so quanto il silenzio a volte faccia male allo spirito: ne ho mandati di messaggi in bottiglia palloncini e pure lanterne cinesi che si sono volatilizzati.

Eccomi.

Ti scrivo cosi’ mi distraggo un po’, come cantava qualcuno.

Da quando sei partita non ci sono grosse novita’.

I politici continuano ad aprire bocca, la gente sciopera, i ristoranti sono sempre pieni e i ragazzini vanno in giro vestiti firmati.

C’e’ chi oggi e’ partito per paesi tropicali non per vacanza, ma per trovare una vita nuova; c’e’ chi sta qui perche’ gli piace proprio tanto e ad ogni occasione ribadisce il concetto della bellezza locale; c’e’ chi non se ne va solo perche’ in fondo in fondo di dove sta non gliene frega nulla!

Oggi fa caldo, tanto caldo e mi sembra di esserti un po’ piu’ vicina.

E’ ricominciato il tormentone casa/lago/mare/piscina/abbronzatura e bucolicamente via a far gitarelle domenicali.

Agosto is in the air: prenotazioni, idee, organizzazione ferie 2014 nell’aria e come al solito io ci pensero’ all’ultimo.

C’e’ chi compra casa; c’e’ chi espande la famiglia; c’e’ chi fa entrambe le cose e chi non fa proprio nulla.

C’e’ chi ingrassa e chi dimagrisce.

Ma fortunatamente ci sono ancora i sogni, i desideri e le speranze in costante mutamento.

Non ci sei tu. Ma solo fisicamente.

Mi manchi amica.

Vado, a presto.

 

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Ma che bello….
ecco qui il Mio Comune, si chaiama proprio come me!
 

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